Il Comitato

Comitato per la ricostruzione della via crucis in via de' Bregoli ed in via di Monte Albano nei comuni di Casalecchio di Reno e Bologna.

Il comitato è nato il 6 marzo 1988 per la volontà popolare allo scopo di tutelare l'integrità territoriale, come era anticamente, e completare tutte le stazioni della via de Bregoli. I membri del comitato l'ing. Giuseppe Ghillini, Roberto Mignani, Monsignore Alberto di Chio e Maria Ventura intrapresero l'azione volta a ripristinare le edicole della "via Crucis" danneggiate nel periodo di guerra. Questa finalità fu ostacolata da un privato che abusivamente fece proprio un tratto del pubblico demanio dei Bregoli, deviando non solo l'antico percorso, ma non permettendo che due stazioni della via crucis, la nove e la dieci, potessero essere completate. Tuttora mancano.

Questo abuso avvenuto nel 1981 fu ostacolato da Roberto Mignani, allora capogruppo Dc, che riuscì a portare alla luce una vicenda che in giro di pochi anni, grazie anche alla raccolta di ben 3.500 firme, diede il via alla causa legale.

Il 10 ottobre 1983 un'interpellanza dei consiglieri Bernardini e Lorenzini pone il problema in consiglio comunale a Bologna

Il comitato nel 1988 ha provveduto alla sistemazione della via Crucis realizzata agli inizi di questo secolo (1926) per iniziativa del parroco della chiesa di San Martino di allora Don Ercolani, donati e costruiti da Primo Menzani. Il tracciato del percorso si svolge parte nel comune di Casalecchio, le prime otto edicole, e parte nel comune di Bologna, le rimanenti sei.

Nel 1988 delle stazioni originali, ne rimanevano solo cinque, e precisamente la 4,5,6,8 e la 12. Delle mancanti se ne erano perdute le tracce, meno che della nove visibile in una foto di Giorgio Ramenghi del 1973 riportata nel volume "Bologna Tradizionale" di Athos Vianelli del 1978, distrutta inconsultamente nel 1988 circa, che il comitato era riuscito a recuperare dopo un sopralluogo di Pressi Enzo e Menzani Mario, esecutori materiali dei manufatti delle edicole. I ruderi della nove erano esterni alla zona contesa della causa civile.

Il riposizionamento delle edicole mancanti avvenne tenendo conto non solo delle testimonianze ottenute in loco, ma anche dal fatto accertato che la distanza tra le varie stazioni era di circa 100-110 metri.

l'ing. Ghillini si occupò della riprogettazione della via crucis prendendo come riferimento la numero 12 che era rimasta integra. Le formelle interne furono donate dalla Banca Popolare di Milano che le commissionò al maestro faentino Gaetano Dal Monte.

 

La storia della causa legale che dura ormai da oltre vent'anni.

Riepiloghiamo la causa, da quanto comparso sugli articoli di giornale: